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I Breakouts

Con il termine generico di "breakout" si intende la rottura di un livello (negli esempi seguenti parleremo di livelli di prezzo; esistono tuttavia tecniche di trading sul breakout della volatilità, per esempio).

Di solito le rotture di livelli di resistenza si indicano con il termine "breakup" e le rotture dei livelli di supporto con il termine "breakdown". Più in generale si usa il termine "breakout" per indicare sia le une che le altre.

Si parla di "break" anche nel caso in cui i prezzi escano dalle figure (triangoli, wedges, aree di congestione o trading range...).

Generalmente, sui breakout, vale la regola che i prezzi probabilmente continueranno a muoversi nella stessa direzione in cui avviene il breakout. Questo movimento, quindi, viene visto come segnale di buy o di sell.

Sui breakout è importante esaminare i volumi delle contrattazioni.
Forti volumi indicano un breakout “sano” mentre, al contrario, bassi volumi dovrebbero indicare un movimento debole di cui non fidarsi troppo.

Una volta che il breakout si è realizzato, accade frequentemente (ma non sempre, soprattutto se il movimento dà luogo ad un forte trend) che i prezzi subiscano una correzione, ritornando verso il livello di break ed offrendo la possibilità di entrare nel trade con un livello di rischio più limitato (nel caso in cui si posizioni uno stop di protezione poco sotto il livello di break).

Esempio di breakout di un trading range

Breakout di trading range

Esempio di breakout ribassista di un triangolo

Breakout ribassista di triangolo

Breakout rialzista di un triangolo simmetrico

Breakout rialzista di triangolo

Breakouts e volumi

Breakouts e volumi

 

Come riconoscere un breakout “buono” da uno “dubbio”?

Ogni volta che ci accingiamo ad eseguire una operazione, l’unica cosa di cui possiamo essere certi è il rischio che vogliamo correre. Quindi è essenziale stabilire QUANTO siamo disposti a perdere su quella operazione. Nessuno potrà mai avere la certezza di come si muoverà il titolo, in quale direzione, con quale intensità o di quanto. L’unica cosa che bisogna assolutamente fissare è il nostro livello di rischio. (per approfondire gli elementi di base sulla gestione del rischio, vedere pagine dedicate al money management)

Fissato il rischio, quindi, per cercare di aumentare le chance di riuscita occorre, come detto prima, stabilire un livello di prezzo a noi favorevole (rispetto al rischio che vogliamo assumere).

Nel caso di un breakout con forti volumi dovremmo attendere un rintracciamento oppure potremmo entrare sul close della seduta di breakout? Come si fa a scegliere l’una o l’altra soluzione? La domanda trova una risposta sempre nel “livello di rischio”.

Vediamo come.

Facciamo un esempio:

nell’immagine a sinistra, qui sotto, si realizza un breakout di una trendline discendente. Il breakout è realizzato anche con un gap rialzista (breakaway gap o gap di rottura). Tali movimenti sono violenti, forti, e difficilmente offriranno un pull-back per entrare nel trade minimizzando il rischio. Un ingresso sul close del breakout, cioè, comporterebbe un rischio elevato (che è possibile calcolare anche semplicemente come distanza tra il close ed il livello che è stato “breakkato”. Nel caso dell’esempio, le quotazioni, sul break, son passate da circa 35$ a circa 38$, quindi è circa un 10% di rischio). A vantaggio abbiamo che, proprio per il fatto che il movimento è “forte”, dovremmo subito aspettarci continuazione nel verso del break (come è avvenuto nell'esempio, con le sedute successive che hanno proseguito il rialzo).

Nella immagine a destra vediamo un breakout “più tranquillo”. La resistenza era indicata da due precedenti top. La giornata di break oltrepassa i top e chiude poco sopra di essi. Il “rischio” di un ingresso sul close del break è piuttosto limitato proprio per il fatto che i prezzi sono solo leggermente superiori alla resistenza (che adesso è diventata un supporto e sotto la quale, probabilmente, imposteremo uno stop loss). Un breakout del genere si presta più facilmente ad un pullback nelle sedute successive.

Breakout e rising windowBreakout e pullback


Un esempio particolare di "breakout": l'Expansion Breakout di Jeff Cooper

Nello studiare i breakouts che han portato a migliori performance nei 2-5 giorni successivi al breakout stesso, Jeff Cooper (noto trader statunitense) notò un elemento in essi comune. I breakouts migliori erano

accompagnati da un daily range che era il più ampio delle ultime 9 sedute. Altra cosa che notò nei break migliori fu che il giorno seguente al breakout il titolo trattava sopra ai massimi registrati nella seduta del break stesso. In ultimo, notò anche che i trades migliori erano quelli che registravano minimi pullbacks nel movimento intraday; in questo modo si creava, quindi, la possibilità di entrare nel trade e di impostare degli stop loss piuttosto stretti.

La strategia descritta è riportata nel libro Hit and Run Trading: The Short-Term Stock Traders’ Bible.

Le regole indicate da Jeff Cooper per fare trading sugli “expansion breakouts” sono le seguenti:

regole per BUY
1. oggi (giorno uno) deve essere un massimo degli ultimi 2 mesi di calendario
2. il range di oggi (high meno low) deve essere uguale o maggiore al range più ampio registrato nelle ultime 9 sedute
3. domani (e solo per domani) impostare un "buy stop order" qualche tick sopra al massimo odierno (o 0.25pt sul future mini SP, per esempio)
4. massimo rischio iniziale (stop) qualche tick sotto al close della seduta di break (1 pt sul future)

regole per SELL
1. oggi (giorno uno) deve essere un minimo degli ultimi 2 mesi di calendario
2. il range di oggi (high meno low) deve essere uguale o maggiore al range più ampio registrato nelle ultime 9 sedute
3. domani (e solo per domani) impostare un "sell stop order" qualche tick sotto al minimo odierno (o 0.25pt sul future mini SP, per esempio)
4. massimo rischio iniziale (stop) qualche tick sopra al close della seduta di break (1 pt sul future)

 

Immagine con un esempio di "Buy" su Expansion Breakout

"Expansion Breakout" di Jeff Cooper

Perché gli “expansion breakouts” funzionano meglio di altri breakouts?

Potremmo provare ad elencare una serie di ragioni:

  1. Innanzitutto il trend (misurato dai nuovi massimi o minimi) è forte.
  2. Inoltre, i “large breakouts” attirano l’attenzione. Moltissimi momentum players cercano costantemente di comprare sulla forza e di vendere le debolezze. Un titolo che presenti un breakout accompagnato da un ampio range attira l’attenzione.
  3. In ultimo, questo tipo di breakout è spesso accompagnato da news significative: utili migliori o peggiori del previsto, commercializzazione o invenzione di nuovi prodotti, un upgrade (o downgrade).

Ulteriori eventuali approfondimenti sui "Breakouts" verranno inseriti nel thread apposito del Forum, al quale tutti gli utenti possono partecipare:

LINK al thread sui Breakouts

Gianandrea Masetti
master SIAT (Società Italiana Analisi Tecnica)
ArezzoTrade.com