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Le regole di base della gestione del rischio. Pochi elementi da ricordare.

Il Money management "for dummies"

Deve essere ben chiaro, a chi si accinge ad operare sui mercati azionari, che il punto fondamentale da tenere a mente è la protezione e la salvaguardia del proprio capitale. Solo se riuscirete a non diminuire l'efficienza del vostro capitale potrete sperare di rimanere abbastanza a lungo sul mercato per poter continuare ad operare.

Se vi convincete di questo, se lo riterrete assai più importante del cercare disperatamente un gain, presi dalla frenesia che è assai simile a quella che assale i giocatori di azzardo, allora proseguite nella lettura.

Innanzitutto ponete la massima attenzione al drawdown, inteso come “la quantità di denaro che si può perdere nella attività di trading, espressa in termini di percentuale del capitale totale a disposizione”. (n.b.Il drawdown è la differenza tra un picco ed una valle in un grafico di una equity line). Il sistema di trading o la tecnica di trading che intendete adottare, o che avete usato fino ad oggi, deve presentare un drawdown massimo tale da non intaccare l'efficienza del vostro capitale. Vediamo a grandi linee alcuni elementi guida.

Suggerimenti generali per una semplice gestione del rischio:

  • · rischiare una percentuale del 2% del capitale a disposizione per ogni operazione;
  • . evitare l'uso della "leva finanziaria" (od almeno far sì che il capitale preso a prestito non rappresenti una percentuale elevata rispetto alla propria disponibilità cash);
  • · essere investiti, al massimo, con il 20% del portafoglio;
  • · nell’impostare le operazioni, per ogni euro rischiato, proporsi di guadagnarne due o tre. Ad esempio, se fate una operazione con 5000€, impostando uno stop loss al 3% (150€ di rischio) il target dovrebbe essere di almento 300/450€. In altre parole, il rapporto rischio/rendimento deve essere almeno di 1:2 o meglio 1:3;
  • · prima di aprire una posizione, valutare sempre la volatilità del mercato (sulla quale è anche possibile calibrare lo stop loss);
  • · monetizzare almeno una parte dei guadagni realizzati;
  • · maggiore è l’operatività, minore deve essere il livello di rischio;
  • · non incrementare o mediare mai una posizione in perdita;
  • · se non se ne possiede la tecnica, evitare il pyramiding;
  • · non procedere con stop “mentali”, ma con ordini di vendita effettivamente posizionati.

Una raccomandazione su tutte: nel momento in cui si incorre in una serie consecutiva di operazioni in perdita, è meglio interrompere l’attività e rivalutare la propria metodologia operativa. Il leggendario William D. Gann ha infatti scritto, oltre cinquant’anni fa: “…dopo due o tre operazioni in perdita consecutive, sia che si tratti di piccole o grandi perdite, c’è qualcosa di sbagliato nel trader e non certo nel mercato…”



Il grafico qui sotto rappresenta la "percentuale di perdita" (il loss) sull’asse delle ascisse (linea blu) a confronto con la "performance percentuale necessaria per recuperare la perdita" sull’asse delle ordinate (curva viola). Notare come la "percentuale di recupero" cresce in maniera geometrica all'aumentare delle perdite subite. Ciò dimostra la difficoltà o addirittura l'impossibilità di recuperare un loss importante.

Per approfondire le regole di base sopra elencate
potete leggere la pagina successiva