Torna alla Home Page
 
   
 

Foreign Exchange Market (Forex)

 
 
 


Untitled Document
 
Principi base del Forex
Capire il Forex Quotes
Perché far trading con il Forex?
Capire il "margine"
Principali cross valutari (realtime)
Glossario
 

 


Glossario essenziale dei termini usati nel Forex

Terminologia standard

Base currency: la "valuta base" è la prima valuta che compone un pair, quella che rimane costante (ad es. se il pair è EUR/USD la "base currency" è l'Euro).

L'Euro, infatti, è per l'Europa la base currency dominante. Come risultato, i currency pairs contro l'Euro saranno identificati come EUR/USD, EUR/GBP, EUR/CHF, EUR/JPY, EUR/CAD, etc. Il British Pound è la successiva base currency nella gerarchia usata. I principali pairs contro il GBP sono identificati come GBP/USD, GBP/CHF, GBP/JPY, GBP/CAD.

Basis: è la differenza tra il prezzo dello spot (spot price) ed il prezzo del future (futures price).

Basis point: corrisponde ad un centesimo di punto percentuale. Ad es. 10 basis points corrispondono allo 0.1%.

Bid /Ask Spread: Rappresenta la differenza (lo spread) tra la domanda (bid) e l'offerta (ask); viene usato per misurare la liquidità del mercato. Normlamnete uno spread molto ridotto rappresenta una maggiore liquidità.

Cable: nel gergo dei traders rappresenta il valore del British Pound (Sterlina inglese) rispetto al Dollaro USA (GBP/USD). Il termine deriva dal fatto che originariamente le quotazioni GBP/USD venivano trasmesse, fin da metà del 1800, tra USA ed Europa attraverso la cablatura che attraversava l'Oceano.

Central bank: è la principale autorità monetaria di ogni Nazione, controllata dal Governo centrale. E' responsabile della emissione di valuta, della politica monetaria, dei tassi di interesse, e della regolamentazione e supervisione del settore privato bancario. La Federal Reserve (FED) è la central bank per gli Stati Uniti. In Europa abbiamo la Banca Centrale Europea (BCE) ed in Giappone c'è la Bank of Japan (BOJ).

Conversion: processo con il quale un asset od un debito denominato in una certa valuta viene cambiato in un'altra valuta.

Cross rates: rapporto di cambio tra due valute. Il cross rate si dice "non standard" nella Nazione in cui il currency pair viene quotato. Ad esempio, negli USA, il pair GSP/CHF viene considerato un "cross rate" mentre nel Regno Unito od in Svizzera sarebbe considerato come uno dei "currency pairs" primari.

Currency: unità di "cambio" di una Nazione, emessa dal governo centrale della Nazione stessa o dalla banca centrale ed il cui valore è la "base" per il mercato.

Currency (exchange rate) risk: rischio di subire una perdita risultante da un cambiamento avverso nei tassi di cambio tra le valute considerate.

Devaluation (svalutazione): diminuzione del valore di una valuta rispetto al valore della valuta di un altro Paese. Quando una Nazione svaluta la sua valuta, i beni che vengono importati diventano più costosi, mentre i beni che vengono esportati risultano meno costosi e quindi più competitivi.

Drawdown: intensità della diminuzione del valore di un conto, sia in termini percentuali che in termini assoluti, misurato come differenza tra due picchi consecutivi (di max e di min) in una equity line. Ad esempio, se il conto di un trader inizialmente a 10.000€ sale a 20.000, poi scende a 15.000 e poi risale a 25.000, questo trader avrebbe registrato un "maximum drawdown" di 5.000€ (quando il conto è sceso da 20mila a 15mila) sebbene il conto del trader non sia mai stato in negativo rispetto al valore iniziale.

End of day (mark to market): i traders tengono conto delle loro posizioni in due modi: sul realizzato o con il mark-to-market. Un sistema di conteggio sul "realizzato" tiene conto solo del cash flow, quindi registra un loss od un profit solo nel momento in cui l'operazione viene "realizzata" e terminata. Il metodo mark-to-market consiste nell'analizzare le posizioni (anche quelle rimaste aperte) sui valori registrati a chiusura mercato. Qualsiasi loss o gain viene computato ed il trader azzera la propria posizione (pagando o ricevendo la differenza tra le posizioni in loss e quelle in gain). In questo modo affronta la giornata successiva con una posizione "netta".

Euro: valuta di riferimento nella Unione Monetaria Europea (EMU) che ha sostituito l'European Currency Unit (ECU). Le Nazioni attualmente partecipanti all'EMU sono Germania, Francia, Belgio, Lussemburgo, Austria, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Grecia, Italia, Spagna e Turchia.

Exchange rate (tasso di cambio): il prezzo di una valuta espressa in termini di un'altra valuta. Ad esempio: $1 Dollaro Canadese (CDN) = $0.7700 Dollari US (USD).

Fixed exchange rate (tasso di cambio fisso): operazione con la quale una Nazione decide di "agganciare" il corso della propria valuta a quella di un'altra Nazione, all'oro (od altra commodity), o ad un paniere di valute. In pratica anche un "tasso di cambio fisso" fluttua all'interno di una banda di oscillazione.

Foreign exchange (Forex): operazione nella quale si acquista una valuta e contemporaneamente se ne vende un'altra nel mercato over-the-counter.

G-7: le sette nazioni più industrializzate. US, Germania, Giappone, Francia, UK, Canada e Italia.

G-10: il G-7 più il Belgio, Olanda e la Svezia.

G-20: gruppo composto dai Ministri Finanziari e dai banchieri delle banche centrali delle seguenti 20 nazioni: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sud Africa, Corea del Sud, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti d'America, Unione Europea. L'IMF e la World Bank sono membri aggiuntivi. Il G-20 venne costituito, in risposta ai tumulti finanziari del 1997-99, per lo sviluppo di politiche che "promuovessero la stabilità finanziaria internazionale".

Hedge fund: fondo di investimento privato, destinato ad investitori in possesso di grandi capitali (generalmente l'investimento minimo è di 1 milione di dollari) e specializzato in speculazioni short-term ad alto rischio. Gli hedge-funds operano su bonds, valute, stock options e derivati.

Hedging: strategia atta a ridurre il rischio sull'investimento principale mediante l'utilizzo di call options, put options, short-selling o contratti futures. Una operazione di hedging può aiutare ad assicurare parte dei profitti realizzati. Lo scopo è quello di ridurre la volatilità del portafoglio riducendo il rischio di loss.

London Inter-Bank Offer Rate (LIBOR): lo standard per il tasso di interesse che le banche adottano le une verso le altre per i prestiti (generalmente in eurodollari). Questo tasso è applicabile al mercato dei depositi internazionali interbancari di breve termine e si applica ai grandi prestiti sottoscritti per periodi che vanno da 1 giorno a 5 anni. Questo mercato consente alle banche che abbiano i necessari requisiti di liquidità di ottenere velocemente prestiti da banche che abbiano un surplus, dando modo a queste ultime di evitare di immobilizzare grandi risorse in eccesso in liquidità. Il LIBOR è ufficialmente fissato una volta al giorno da un piccolo gruppo di grandi banche Londinesi, ma il tasso cambia durante la giornata.

Leverage: la leva con la quale un investitore od una operazione sta utilizzando il denaro preso a prestito. Il valore, cioè, espresso come multiplo, con il quale il valore scambiato eccede il margine richiesto per eseguire l'operazione. Ad esempio, se il valore scambiato (il "lot size" od il "valore del contratto") fosse di 100.000€ ed il margine richiesto per l'acquisto del lotto fosse di 2.000€, allora il trader può usare una leva di 50 (100.000€/2.000€). Per gli investitori l'uso del leverage comporta il poter comprare "a margine" amplificando il return on value senza aumentare l'investimento diretto. Investimenti eseguiti tramite l'uso del leverage sono estremamente rischiosi poiché si può perdere non solo il denaro usato come garanzia a "margine" ma anche il denaro preso a prestito (a meno che l'operazione non sia chiusa automaticamente dalla banca che ha prestato il denaro prima che il "margine" venga azzerato).


Liquidity: caratteristica del mercato nell'accettare o meno grandi transazioni. Funzione del volume e dell'attività di un mercato. Rappresenta l'efficienza con la quale le posizioni possono essere scambiate e gli ordini eseguiti. Un mercato molto liquido offrirà più frequentemente determinati livelli di prezzo con spreads bid/ask ridotti, rispetto ad un mercato meno liquido.

Long: posizione in acquisto. Se la quantità in acquisto supera la quantità in vendita, l'operazione si traduce in un aumento di prezzo della valuta (se la domanda è maggiore dell'offerta i prezzi tendono a salire).

Margin: margine (fondi) che i clienti sono obbligati a depositare a protezione di potenziali perdite derivanti da movimenti avversi nei prezzi.

Margin Call: richiesta che un broker od un dealer rivolgono al proprio cliente obbligandolo ad aggiungere altri fondi per ripristinare od aumentare il margine necessario a garantire la sua attuale posizione sul mercato.

Market Maker: un dealer che garantisce ed offre i prezzi sul mercato (in bid ed in ask). (La lista dei Market Makers presenti nei mercati statunitensi è reperibile al seguente LINK)

Pip (tick): termine usato nel mercato delle valute e che rappresenta l'incremento più piccolo che può esser registrato nel movimento dei prezzi. Dipende dal contesto ma generalmente equivale ad un basis point (0.0001 nel caso dei pairs EUR/USD, GBD/USD, USD/CHF e .01 nel caso di USD/JPY).

Position: la view sul mercato di un trader espressa attraverso l'acquisto o la vendita di valute. Può anche riferirsi ad un quantitativo di valuta posseduta o dovuta da un investitore.

Premium (cost of carry): il costo (od il beneficio) associato al tenere e portare una posizione aperta sino alla seduta successiva e calcolato usando il differenziale tra i tassi di interesse short-term tra le due valute del currency pair.

Revaluation: incremento di valore di una valuta rispetto a quella di un altro paese od all'oro.

Revaluation rates: tasso, per un determinato periodo o per una determinata valuta, usato per rivalutare una posizione. I "Revaluation rates" sono i tassi di mercato usati quando un trader, a fine giornata, determina il proprio loss o profit.

Rollover: operazione con la quale il pagamento di un accordo (posizione) viene posticipato in avanti nel tempo (rolled forward) ed il costo di questo processo viene basato sul differenziale del tasso di interesse tra due valute. L'"Overnight swap" è l'operazione di posticipo dal prossimo giorno lavorativo a quello successivo.

Short: vendere una valuta senza possederla attualmente e con l'aspettativa che il prezzo possa scendere così che possa esser riacquistata successivamente ad un prezzo più basso realizzando un profit.

Spread: la differenza tra la domanda e l'offerta (tra il bid e l'ask); usata per misurare la liquidità del mercato. Spreads più ridotti significano mercato più liquido.

Spot Price: prezzo attuale sul mercato. La regolamentazione di transazioni spot avviene normalmente entro due giorni lavorativi.

Swaps: un "foreign exchange swap" è una operazione che combina una transazione spot con una "forward", oppure due operazioni "forward" con differenti date di maturazione (maturity dates).

Uptick: un nuovo prezzo che risulta più alto del precedente.


 
Untitled Document

 
I contenuti di "ArezzoTrade" sono di proprietà intellettuale degli autori.
Tutti i marchi citati in queste pagine sono copyrights dei rispettivi proprietari.

E' vietata la riproduzione, anche se solo in parte, di queste pagine; per utilizzare online il materiale presentato in ArezzoTrade siete pregati di richiedere autorizzazione a info@arezzotrade.com.

Si prega di prendere visione del disclaimer